mercoledì 8 ottobre 2014

World Carp Classic 2014: contestazioni


Si è terminato, il 4 ottobre, il World Carp Classic 2014 sul Lago di Bolsena. Vincitore il team polacco sponsorizzato da Carp'R'Us, con  Andrzej Walczak, Gabriel Starzec e Krzysztof Charmuszko sulla loro piazzola sul lungolago di Capodimonte.

Anche quest’anno, però, non mancavano voci di contestazione. Le critiche alla manifestazione si possono dividere in due categorie, una di carattere giuridico, e un’altra che concerne l’aspetto ambientale. In seguito esaminiamo questi due punti; la prima parte discute problemi giuridici legati all’utilizzo del demanio ed è stata redatta da Renato Mezzetti, presidente dell’associazione Lago di Bolsena Vivo.

 
In un’intervista a Caterina Berardi, pubblicata sul RadioGiornale il 16 settembre, la sindaca di Marta, Lucia Catanesi, dichiara: “Marta è l’unico comune che non ha consentito allo svolgimento della pesca alla carpa sulle rive del lago, perché qui non si può fare. I comuni non possono prendere soldi dalla manifestazione. Con che diritto lo fanno? Compiono un illecito con l’assegnazione delle piazzole per i carpisti. La spiaggia è demanio regionale, quindi mi chiedo come i comuni o la provincia possano prendere soldi pur non essendo i proprietari? Non hanno alcun diritto. Il Carp-fishing così com’è realizzato, è un bluff. Ho fatto scrivere, insieme all’associazione montefiasconese “Lago Vivo”, una relazione alla Regione per spiegare quanto avviene. L’autorizzazione allo svolgimento del Carp-fishing deve partire dalla Regione e dove è l’autorizzazione regionale? Mi chiedo, la provincia con che diritto prende soldi e rilascia concessioni?

Con ciò pone un’interrogazione importante sull’uso del demanio. Un’ordinanza dell’ARDIS dell’1 luglio 2011 stabilisce: “...  il limite dei terreni demaniali è a quota 304,48 (2,80 metri sopra lo zero di Marta)”, e “... la quota dell'incile è di 303,41 m s.l.m. ...”. Il limite demaniale segue quindi la curva di livello del Lago a 1,07 metri sopra l’incile, il che corrisponde a un livello medio del Lago, tra il minimo e massimo livello accettabile (rispettivamente di 70 cm e 1,40 m sopra l’incile). Una precedente ordinanza definisce "... la fascia di rispetto del demanio lacuale è fissata, a partire dalla curva di livello posta a quota 304,48 per metri 4,00 per le recinzioni, siepi, movimento delle terre ed opere a carattere precario, e per metri 10,00 per costruzioni od opifici fissi ...".

Anche se nel dettaglio rimane qualche incertezza sull’esatta definizione del limite demaniale, è chiaro che le piazzole per il carp-fishing si trovano nella prima fascia di rispetto delle terre demaniali. A chi spetta allora la concessione del demanio? La risposta della Regione è chiara:

Il demanio lacuale è di esclusiva competenza regionale. Chi fa un uso esclusivo (ovvero sottrae all’utilizzo di altri) di tale bene deve essere autorizzato dalla Regione Lazio e deve corrispondere un canone di concessione. Se poi per l’utilizzo di tale bene serva altra autorizzazione, nulla-osta o parere, questo discende da altri regolamenti (comunali, Provinciali, ecc.) che vengono dopo il rilascio dell’autorizzazione ad utilizzare il bene demaniale.

… Comunque sia l’ARDIS (Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo) come polizia idraulica regionale, sia la polizia provinciale sia qualsiasi altro organo di PG, compresi i vigili urbani comunali, possono e debbono far rilevare abusi edilizi ed urbanistici del territorio (in tale dizione rientra anche l’utilizzo improprio del demanio)” (riassumendo le disposizioni del Regolamento Regionale 30 Aprile 2014 n. 10 - BUR 2 maggio 2014, n.35 - Supplemento n.1).

Possiamo dedurre perciò che

- le concessioni emesse dalla Provincia e dai Comuni sono illecite,

- gli organi di polizia giudiziaria sono obbligati a intervenire per rilevare gli abusi.

Visto l’assenza dell’intervento dovuto delle forze dell’ordine, la sindaca di Marta ha sollecitato una visita (avvenuta il primo ottobre) di "ispettori dell'ARDIS" alle cinque postazioni site nel Comune di Marta, che hanno elevato contravvenzioni ai carpisti. Inoltre, ha fatto una denuncia alla Procura della Repubblica riguardo a questa situazione affermando la necessità per tutti i comuni dell’autorizzazione preventiva da parte della Regione. "Sembra - dice la Sindaca - che sotto sotto, ci sia un tacito accordo illegittimo tra carp-fishing e Provincia, la quale non ha competenza in merito, per cui sono decisa ad andare fino in fondo e fare chiarezza.”

Queste obiezioni legali potrebbero sembrare soltanto un cavillo giuridico, riflettono pertanto una pericolosa inclinazione delle amministrazioni: di ricorrere a procedimenti illeciti ai danni del bene comune e dell’ambiente, favorendo interessi politici, partitici o particolari: è qui uno dei più grandi pericoli per la salute del Lago.

Un’altra illustrazione – e veniamo alle critiche di carattere ambientale - di questa “diffusa illegalità” è il fatto, che il WCC 2014 (come le precedenti edizioni del WCC, e sembrerebbe come tutte le gare di carp-fishing sul Lago di Bolsena) si è svolto con un regolamento diverso e molto più permissivo del regolamento provinciale in vigore. Anche se dovessero essere state emesse deroghe dal regolamento (l’assenza di trasparenza nell’amministrazione provinciale rende impossibile verificarlo): deroghe sono eccezioni dalla legge motivate e riservate a casi particolari, e non possono essere rilasciate abitualmente – nel nostro caso però, si sostituiscono, di fatto, alla normativa provinciale creata con lo scopo specifico di salvaguardare l’ambiente.

Nei post precedenti, abbiamo discusso in dettaglio queste violazioni del regolamento provinciale e il loro possibile impatto sull’ambiente:

- punto 13 del Regolamento Provinciale (R.P.) prevede una distanza da terra per la pesca non superiore a 100 m (“…al fine di non essere di intralcio ad attività economiche rilevanti per questo territorio, quali la pesca di professione …”). Il regolamento WCC non contiene questa limitazione;

- punto 15 del R.P. definisce e limita la tipologia delle esche. “Sono ammesse solo le esche previste dalla filosofia del carp-fishing, quindi boilies del diametro compreso tra 10 e 28 mm e granaglie (mais cotto). Sono esclusi impasti di sfarinati e pasture. E’ vietato l’uso di pastelle o altri agglomerati sull’amo. Sono vietati: il fouilles, vardevase, sangue e derivati, esche vive di qualsiasi specie, crostacei, vermi, pesci vivi o morti, ed altre esche artificiali

esche utilizzate durante il WCC 2014 contenenti farine di pesce
 
Nel regolamento WCC molte di queste limitazioni sono assenti (si vietano soltanto esche vive);

- da punto 16 a 26 del R.P. si definiscono le zone e i periodi per il carp-fishing nel Lago di Bolsena. Solo in alcune zone (il lungolago di Gradoli e una parte del lungolago di Montefiascone, vedi punto 20 e 21) è permessa la pesca, mentre le postazioni del WCC coprono quasi tutto il Lago.

- alcune disposizioni del regolamento WCC non sono considerate nel R. P., p. e. l’uso di barche d’appoggio, e sarebbero da integrare nel Regolamento Provinciale;

- secondo punto 14 del R.P. è ammesso l’uso di non più di tre canne, armate con un solo amo (per piazzola). Il regolamento WCC prevede l’uso di 4 canne per piazzola, più “plumbing and spodding rods”.

Manca inoltre ogni limitazione della quantità di pasturazione, dove le Misure di Conservazione del Piano di Gestione della ZPS/SIC Lago di Bolsena suggeriscono un limite massimo di 10 kg per sessione di pesca.

Per approfondire questi punti, riferiamo al post precedente, e anche ai commenti pervenuti a questo post e alla nostra risposta.

In questo contesto è interessante che gli organizzatori della gara sembrano all’oscuro dell’impatto della loro attività sull’ambiente e in particolare sull’ecosistema del Lago di Bolsena, uno dei laghi più vulnerabili a causa del suo lunghissimo tempo di ricambio. Questo fatto è emerso in un recente incontro del movimento Donne per il Lago con Ross Honey, presidente dell’organizzatore dei WCC “Angling Spirit” – incontro importante che dovrebbe aprire un percorso di informazione reciproca e di dialogo tra carpisti e difensori dell’ambiente, nella prospettiva di eventuali future gare del World Carp Classic sul Lago di Bolsena (nell’anno prossimo il WCC si sposterebbe in Francia, sul Lac de Madine nella Lorena). 
 
 

mercoledì 1 ottobre 2014

Problemi sul Lungolago di Capodimonte




Negli ultimi giorni si sono verificati due sversamenti fognari sul Lungolago di Capodimonte, nel tratto di competenza comunale. Mentre il primo e passato quasi inosservato, il secondo ha investito di puzza di fogne la zona attorno al bar “Il Platano”, nel bel mezzo dell’ultima domenica della stagione.

L’impianto fognario comunale sul Lungolago di Capodimonte è uno dei tratti più critici dell’intero comprensorio. Da anni si ripetono sversamenti, in parte causati da guasti delle pompe, in parte dal fatto che le stazioni non riescono a gestire il grande flusso di acque che le investono dopo forti piogge (poiché acque nere e acque piovane non sono smaltite separatamente). Secondo il direttore del COBALB, Massimo Pierangeli: "Più volte negli ultimi anni l'Amministrazione comunale è stata da noi sollecitata ad intervenire su quel tratto di collettore fognario di sua competenza. Piccoli interventi con costi limitati che avrebbero risolto il problema." Senza trovare ascolto, pero'.

Purtroppo si tratta della spiaggia con il più grande afflusso di bagnanti del Lago. In più, è priva effettivamente di sorveglianza sanitaria; dalle analisi della Goletta dei Laghi 2014 risulta “inquinata”.

Da Capodimonte giunge anche una buona notizia. Dopo un braccio di ferro lungo quattro mesi, l’amministrazione comunale ha permesso l’accesso agli atti relativi alla realizzazione di un “pontile” (oggetto di post precedenti), utilizzato durante tutta la stagione come terrazza ampliando il ristorante retrostante.  

venerdì 29 agosto 2014

Geotermia - Arsenico e Terremoti: convegno a Montefiascone


 
A Montefiascone, nella sala conferenze (strapiena) della Biblioteca Comunale, si è svolto il 28 agosto un importante convegno sui progetti di sfruttamento geotermico nel comprensorio del Lago. L’evento organizzato dall’associazione Lago di Bolsena e dal Comune di Montefiascone è iniziato con il determinato intervento del sindaco Luciano Cimarello che ha affermato un chiaro “NO” ai numerosi progetti geotermici perché pesano in modo insostenibile sui cittadini, deturpano e mettono a rischio l’ambiente, e godono di esorbitanti incentivi, finanziati dai contributi degli utenti.
 
 Inoltre, comportano gravi pericoli: aumentano il rischio di terremoti indotti in zone di grande sensibilità sismica, e infine possono inquinare le acque del Lago con sostanze nocive come l’arsenico. Cimarello è convinto che la soluzione al problema arsenico nell’acqua potabile sia nella miscelazione con quella del Lago, anziché nei costosi impianti di dearsenificazione. Lo sta applicando con successo nel suo comune, ed ha sottolineato il controsenso di progetti che rinunciano a questa preziosa risorsa.
 
Cimarello ha dichiarato, con orgoglio, che il Comune di Montefiascone è riuscito, grazie a un’intelligente gestione della miscelazione di acque da vari pozzi e dal Lago, a fornire a tutti i cittadini acqua potabile con una concentrazione di arsenico sotto i limiti di legge,senza spendere una lira”!

 
Nel suo intervento, Piero Bruni, presidente dell’associazione Lago di Bolsena, ha descritto gli aspetti idrogeologici negativi connessi agli impianti geotermici e i loro pericoli, legati soprattutto alla complessa e frantumata struttura del sottosuolo nel comprensorio del Lago e quindi all’assenza di un’efficace barriera impermeabile tra la formazione geotermica e la falda superficiale utilizzata per la rete potabile.

L’architetta Anna Claudia Cenciarini si è concentrata sugli aspetti amministrativi, relativi al quadro di avanzamento dei numerosi progetti in corso nel Lazio e nell’Umbria. Fra questi ultimi figura l’impianto pilota di Castel Giorgio, a suo tempo approvato dalla Commissione per gli Idrocarburi e le Risorse Minerarie del Ministero dello Sviluppo Economico della quale faceva parte il Professor Barberi che, allo stesso tempo, era project manager dell’impianto. In aggiunta per l’intervento dell’On. Abrignani (PDL) il progetto è stato sottratto dalla valutazione regionale e affidato a quella ministeriale.

Per altri dieci progetti Laziali sono state svolte le conferenze di servizio senza che i comuni interessati, non ritenendoli pericolosi nella loro fase iniziale (errore!) abbiano presentato motivate obiezioni, per cui sono stati approvati. Grazie al lavoro di ricerca svolto presso gli uffici della Provincia dalle associazioni Lago di Bolsena e La Porticella, sono stati individuati tutti i progetti in corso (oltre 20) ed è stato possibile intervenire, in tre ulteriori conferenze di servizio con una corposa relazione di motivazioni tecniche sottoscritta da tutti i Comuni del comprensorio, ribadendo così l’opposizione collettiva. Il risultato è stato la temporanea sospensione delle conferenze di servizio in attesa di una decisione politica della Regione.

 
Anna Claudia Cenciarini ha evidenziato l’importanza degli strumenti di pianificazione e di tutela ambientale - in particolare il Piano Energetico Regionale e il Piano di Gestione della ZPS/SIC Lago di Bolsena, a suo tempo approvato dalla Provincia di Viterbo -, ed ha esortato gli amministratori locali ad intervenire a livello regionale durante la loro stesura e trasformazione in normativa.

 Il convegno di Montefiascone è stato importante anche per il fatto nuovo che appartenenti a forze politiche di diverso colore (ed estranei al solito tessuto di interessi partitico-economico) si sono dichiarati disponibili per la tutela del Lago di Bolsena: a sostegno sono intervenuti nella discussione, il sindaco di Corchiano Bengasi Battisti che ha sottolineato l’importanza della consapevolezza dei cittadini nella tutela dei Beni Comuni, il deputato Massimiliano Bernini e la consigliera regionale Silvia Blasi, ambedue del Movimento 5 Stelle, che hanno promesso il loro impegno per la tutela del Lago. In questo contesto si è aggiunta la notizia data da Piero Bruni, che la parlamentare europea del M5S, Eleonora Evi della Commissione Petizioni, ha dichiarato la propria disponibilità a seguire la petizione in favore della tutela del Lago presentata dall’associazione Lago di Bolsena.

Si ringrazia sentitamente il Sindaco di Montefiascone per aver sostenuto questa esemplare iniziativa che, ci auguriamo, venga ripetuta in altri comuni.

giovedì 14 agosto 2014

Un altro piccolo problema



Due giorni fa, guasto di una pompa sul Lungolago di Capodimonte, vicino al campeggio, nel tratto del collettore di competenza comunale. Fuoriuscita di acque fognarie dai pozzetti sul Lungolago fino al ristorante Pepenero. Nessun intervento dell’ARPA, nessun divieto di balneazione.
 
sul Lungolago di Capodimonte

 
Sempre sul Lungolago di Capodimonte, nel lungo tratto privo di sorveglianza sanitaria (dal suddetto ristorante fino al porto), alcuni bambini hanno dimostrato sintomi di malessere e d’irritazione della pelle e sono stati portati al Pronto Soccorso.

venerdì 8 agosto 2014

3 (piccoli) problemi



 1 – Stamattina (venerdì 8 agosto) uno sversamento di acque fognarie dalla stazione 15 (sul Lungolago di Marta vicino al ristorante Il Pirata) nel Lago. L’unica pompa rimasta nella stazione si era bloccata. Rapidamente gli operai del COBALB hanno risolto il problema.

spiaggia di Grotte di Castro
2 – Stamattina anche uno sversamento nel fosso che scende da Grotte di Castro verso il Lago, lungo la SP48. Il tubo che convoglia le acque nere del comune al collettore circumlacuale si era intasato in uno dei punti nevralgici del sistema. Alla foce del fosso sulla spiaggia di Grotte (42°38'44.9"N 11°54'12.3"E) è stato rilevato l’inquinamento sanitario ed è stato decretato un divieto di balneazione temporaneo. Anche in questo caso, il solerte intervento della squadra del COBALB (che in questo periodo lavora giorno e notte) ha permesso di risolvere il problema.

vista aerea della foce del fosso
3 – Da parecchi giorni la pompa della sottostazione Felceti Villaggio non funziona più. Le acque nere dei Felceti (Valentano) si riversano nella campagna.

domenica 20 luglio 2014

Due brevi aggiornamenti:


COBALB:

L’udienza del 14 luglio che avrebbe dovuto decidere sulla richiesta di pignoramento promossa dall’ENEL contro il COBALB è stata rinviata a ottobre. In attesa del giudizio, i conti del COBALB rimangono bloccati. Sembrerebbe che i comuni si sono dichiarati disposti a sostenere tutte le spese necessarie per garantire la piena operatività della società: così i cittadini pagheranno due volte (la bolletta di Talete contiene già una quota destinata alla depurazione) per un servizio fornito solo a metà.
Si dovrebbe discutere della faccenda il 22 luglio durante l’assemblea dei sindaci dell’ATO 1, dove parteciperà anche l’assessore regionale Refrigeri.

 


Balneabilità eccellente:

 A Roma, il 16 luglio 2014, Legambiente ha rilasciato un comunicato stampa sui risultati del monitoraggio scientifico sui laghi di Albano, Bolsena, Bracciano e Vico, rilevati dalla Goletta dei Laghi il 6/7 luglio.

Nel Lago di Bolsena sono 5 i punti su 8 in cui il carico batterico è tale da renderli inquinati:

- foce del torrente presso il parco giochi a Montefiascone,

- foce del fosso a S. Lorenzo Nuovo in località Prati Renari,

- foce del fosso Cannello a Gradoli in località La Grata,

- punto a lago presso la spiaggia in via Regina Margherita a Capodimonte,

- punto a lago in corrispondenza della foce del fosso Canale a Bolsena.

Entro i limiti

- foce del fosso Ponticello a S. Lorenzo Nuovo in località Oppietti,

- a Marta l'incile dell'omonimo fiume nel porto,

- a Marta il punto a lago presso la spiaggia in via Cava.

 (inquinato: Enterococchi Intestinali maggiore di 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1000 UFC/100ml).

 Commenta Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio: “I risultati che presentiamo oggi, ci fanno pensare che per i nostri laghi, splendidi custodi di tanta biodiversità e bellezza, c’è urgente bisogno di risolvere le troppe criticità … - fattori inquinanti che provengono prettamente dai fossi che nei laghi si immettono.”

Queste criticità, che abbiamo più volte segnalato, sono di responsabilità comunale. Non dipendono da un malfunzionamento del sistema circumlacuale di raccolta delle acque reflue (che non presentava anomalie nei giorni del monitoraggio). Si tratta di scarichi abusivi conosciuti, non presi in carico dalle amministrazioni, che motivano la loro inerzia con le dichiarazioni di falsa eccellenza dell’ARPA Lazio.

domenica 13 luglio 2014

Aggiornamenti vari – pontile, sversamento, diserbanti, COBALB



Per quanto riguarda il “pontile” in costruzione sul Lungolago di Capodimonte, comunichiamo che finalmente è stato realizzato il vero pontile – “struttura portuale in legno, simile a un ponte, che si protende verso il lago consentendo l'attracco di imbarcazioni …”. La costruzione iniziale, che è stata realizzata sul suolo pubblico e blocca il passaggio sulla spiaggia, è quindi chiaramente quello che sembrava: una terrazza che aumenta la superficie commerciale del ristorante retrostante. In conferma di questa ipotesi cominciano ad apparirvi sedie, ombrelloni; fra poco anche tavoli per i clienti?


Un’associazione locale ha chiesto l’accesso agli atti relativi all’opera. Trascorso il periodo massimo per la risposta, il Comune (a firma del responsabile del settore) ha richiesto di integrare la domanda “con la motivazione e l’interesse legittimo vantato” - sembrerebbe che a Capodimonte si preferisce l’oscurità alla trasparenza. Comunque sia, a breve l’incartamento sarà esaminato da uno studio legale; dopodiché saremo in grado di informare il pubblico sull’esito dell’accertamento.

A proposito dello sversamento dal canale in località Guadetto invece, è avvenuto uno scambio di commenti tra l’osservatorio e Andrea Di Sorte, assessore comunale di Bolsena. Di Sorte ha rivelato che si è trattato di uno sversamento programmato dal Consorzio Val di Paglia di cui il Comune era al corrente - una pulizia del fosso. Poiché quest’operazione, che trasporta fanghi dal fondo del fosso nel Lago, è legata a un inquinamento delle acque, abbiamo chiesto di prevedere, nel futuro, un’analisi dell’acqua e di enunciare, per precauzione, un divieto di balneazione nelle vicinanze della foce del fosso. Siamo fiduciosi che il Comune adotterà queste misure di tutela della popolazione e dell’ambiente.
Per la pubblicazione della segnalazione Di Sorte ci accusa di allarmismo – è quindi dovere del cittadino nascondere sversamenti e inquinamenti, accettare abusi e tacere la verità?



Un ultimo aggiornamento che riguarda il post sull’uso indiscriminato di diserbanti. La ricercatrice Stephanie Seneff del Massachusetts Institute of Technology (MIT), ha recentemente richiamato l’attenzione sulla correlazione tra un aumento notevole dell’incidenza di autismo e il crescente uso dei glifosati (principio attivo del diserbante Roundup). La scienziata prevede che “al ritmo attuale, entro il 2025, un bambino su due negli Stati Uniti sarà autistico”.  Sottolinea che “noi tutti siamo immersi in un mare di tossine - e questo è particolarmente grave e preoccupante quando si tratta di bambini che stanno sviluppando il loro sistema neurologico”.
 
 
Questo grafico dimostra la stretta correlazione tra incidenza di autismo (grafico a barre) e uso di glifosati (curva rossa) in colture di mais e soia.
 
 
 
Per quanto riguarda la situazione del COBALB, rinviamo al nostro articolo sull’ultimo RadioGiornale, appena uscito. L’udienza che dovrebbe decidere sul pignoramento è fissata al 14 luglio.
C’è da temere, che la irresponsabilità dei nostri amministratori sta per provocare danni irreversibili nella sfera che loro temono di più: che non è la salute dell’ambiente o dei cittadini, ma l’immagine del Lago che vorrebbero proiettare, della sua finta “eccellenza”.
”.




 
 

giovedì 19 giugno 2014

Lo stato di qualità delle acque del Lago di Bolsena nell’anno 2012: risultati dell’ARPA Lazio e dell’associazione Lago di Bolsena


È disponibile al pubblico da poco tempo il rapporto dell’ARPA Lazio sulla qualità delle acque nel Lazio per l’anno 2012, e in particolare sullo stato di qualità del Lago di Bolsena. Proponiamo qui  un riassunto dei risultati e un loro confronto con i dati pubblicati dall’associazione Lago di Bolsena (ALdB) quanto riguarda lo stato ecologico, e una breve discussione dello stato igienico-sanitario delle acque di balneazione, redatto dall’associazione La Porticella.

Stato ecologico del Lago:

Seguendo la nuova normativa (direttiva 2000/60/CE, recepita dal DL 152/06 e completata dai successivi regolamenti (DM 131/08 e DM 56/09), DM 260/10 e disposizioni successive), gli elementi per la classificazione dello stato ecologico del Lago sono gli Elementi di Qualità Biologica (EQB), gli elementi fisico-chimici, chimici (inquinanti specifici) e idromorfologici.

Elementi biologici e fisico-chimici:

Gli elementi biologici e fisico-chimici di sostegno permettono di determinare lo stato trofico del Lago. A questo scopo sono stati presi campioni d’acqua a varie profondità in punti vicino al centro del Lago: per l’ARPA nel punto L5.30 (42° 34,30’N, 11° 56,43’E), per l’ALdB nel punto “pelagica sud” (42° 35,00’N, 11° 56,50’E).


Illustrazione 1: Posizioni di campionamento al centro del Lago: punto L5.30 dell’ARPA, e punto “pelagica sud” dell’ALdB

 
La valutazione degli elementi biologici, che comprende l’analisi della flora e fauna acquatica, è complessa e costosa e fuori dalla portata di associazioni di volontariato come l’ALdB, però anche (almeno fino all’anno 2012) dell’ARPA Lazio. Per la valutazione dello stato trofico del Lago, ambedue si concentrano quindi sulla determinazione dell’indice LTLeco (Livello Trofico Laghi per lo stato ecologico). A questo fine si considerano tre parametri fisico-chimici – trasparenza, concentrazione totale di fosforo, e concentrazione dell’ossigeno disciolto –, che indirettamente testimoniano dello stato trofico delle acque. L’indice LTLeco corrisponde approssimativamente all’indice SEL della vecchia normativa, che fino all’anno 2010 attribuiva qualità “Sufficiente” al Lago di Bolsena.

Secondo la normativa è necessario conoscere la trasparenza “mediante il calcolo della media dei valori riscontrati nel corso dell’anno”, il livello totale di fosforo “riferito alla concentrazione media, ottenuta come media ponderata rispetto ai volumi o all’altezza degli strati, nel periodo di piena circolazione alla fine della stagione invernale”, e i valori della concentrazione dell’ossigeno disciolto “misurati nell’ipolimnio alla fine del periodo di stratificazione”.

Trasparenza:

La trasparenza fornisce una misura sommaria della concentrazione di fitoplancton nelle acque superficiali, che dipende soprattutto dalla disponibilità di nutrienti, da temperatura e intensità luminosa. Come questi fattori, la trasparenza è variabile durante l’anno, in un intervallo (per il nostro lago) tra 4 m e 11 m all’incirca.



Illustrazione 2: Variazione della trasparenza durante l’anno 2012 rilevata dall’ALdB con il disco Secchi. I punti verdi rappresentano i dati per la trasparenza rilevati dall’ARPA. La linea tratteggiata rappresenta la media pluriennale dell’andamento della trasparenza. Il valore alto per la trasparenza rilevato all’inizio di aprile (e in misura minore anche quello di fine aprile) è anomalo e dovuto al forte vento che in marzo ha rimosso il fitoplancton dalle acque superficiali.

Il valore medio per la trasparenza determinato dall’ARPA, con circa 9 m, è più alto di quello dell’ALdB di circa 8 m. A parte errori sistematici, la ragione ne è la frequenza troppo bassa delle misure dell’ARPA (solo quattro durante l’anno), insufficiente per rispecchiare le variazioni annuali della trasparenza e per correttamente valutarne la media.
 

Concentrazione totale di fosforo:

L’elemento nutriente più importante, decisivo per lo stato trofico del Lago, è il fosforo. La sua concentrazione dipende dal bilancio tra apporti (da fogne e dall’agricoltura, e tramite liberazione dal fondo in condizioni anossiche) e consumi (dagli organismi acquatici e tramite fissazione nei sedimenti). Il suo livello medio è da determinare alla fine dell’inverno quando il rimescolamento delle acque è massimo e, in condizioni favorevoli, completo. Questo era il caso nell’inverno 2011/2012 come dimostra molto bene l’analisi dell’ALdB del mese di marzo 2012 (curva blu nell’illustrazione 3): entro il margine di errore la concentrazione di fosforo è costante su tutta la colonna d’acqua con una media di quasi 13 µg/l. Istruttivo anche il grafico relativo alla concentrazione di fosforo nel mese di dicembre, nel periodo di massima stratificazione, dove il fosforo si accumula negli strati più profondi.



Illustrazione 3: Concentrazione totale di fosforo in funzione della profondità, per campioni presi nel periodo di massima stratificazione (curva rossa) e dopo rimescolamento invernale totale (curva blu). Analisi dell’ALdB

La rappresentazione grafica corrispondente dei dati dell’ARPA Lazio, della concentrazione del fosforo totale in funzione della profondità dei prelievi per le quattro campagne di monitoraggio effettuate, è più difficile da interpretare. Non è chiaro il motivo per cui il fosforo nel periodo di massimo rimescolamento si concentri negli strati superiori del Lago raggiungendo livelli notevoli; il limite di rivelabilità (con 10 µg/l) e la variabilità dei valori sono troppo alti, il numero di prelievi e l’affidabilità dell’analisi sono bassi.



Illustrazione 4: Concentrazione totale di fosforo in funzione della profondità, per campioni presi in vari periodi dell’anno. Analisi dell’ARPA Lazio

 
Concentrazione dell’ossigeno disciolto ipolimnico:

La concentrazione di ossigeno è caratteristica dell’attività biologica nell’acqua e determina le forme di vita presenti.  Illustrazione 5 mostra la distribuzione dell’ossigeno disciolto lungo tutta la colonna d’acqua nel periodo di massima stratificazione (curva rossa) determinata dall’ALdB. Si nota una concentrazione dell’ossigeno attorno al 75% della concentrazione di saturazione per la più grande parte dell’ipolimnio (che in questo caso si estende tra circa 40 m di profondità e il fondo) con una forte diminuzione vicino al fondo. La distribuzione corrispondente a fine inverno (curva blu) evidenzia (come la distribuzione del fosforo) il completo rimescolamento avvenuto inizio 2012.



Illustrazione 5: Distribuzione dell’ossigeno disciolto in funzione della profondità nel periodo di massima stratificazione (curva rossa) e dopo completo rimescolamento invernale (curva blu) determinata dall’ALdB. I punti verdi denotano le concentrazioni dell’ossigeno disciolto determinate dall’ARPA nella seconda metà di ottobre.

I dati corrispondenti dell’ARPA (punti verdi nel grafico 5) sono simili, con una concentrazione d’ossigeno nell’ipolimnio di circa 72% della concentrazione di saturazione alla fine di ottobre (mancano dati per il periodo di massima stratificazione). Le poche misure nell’ipolimnio (solo 2 punti) non permettono di calcolare una media affidabile.
Tabella 1 elenca i parametri determinanti l’indice LTLeco e i loro valori secondo le due fonti, ARPA e ALdB. Questi valori ricadono in uno degli intervalli L1, L2 e L3 contribuendo, secondo l’intervallo assegnato, un punteggio di 5 punti (L1), 4 punti (L2) o 3 punti (L3) all’indice LTLeco che si calcola come somma dei tre punteggi.

parametro
valore
intervallo L1
intervallo L2
intervallo L3
punteggio assegnato
ARPA
 
 
 
 
 
Ptot [µg/l]
> 20
≤ 8
≤ 15
> 15
3
Odisc [%sat]
≈72
> 80
80 > Odisc > 40
≤ 40
4
T[ m]
≈ 9
≥ 10
≥ 5,5
< 5,5
4
LTLeco
 
 
 
 
11
 
 
 
 
 
 
ALdB
 
 
 
 
 
Ptot [µg/l]
13
≤ 8
≤ 15
> 15
4
Odisc [%sat]
≈75
> 80
80 > Odisc > 40
≤ 40
4
T[ m]
≈ 8
≥ 10
≥ 5,5
< 5,5
4
LTLeco
 
 
 
 
12

 
Tabella 1: Determinazione dell’indice LTLeco a partire dalle analisi dell’ARPA e dell’ALdB.
                                    
Le due fonti assegnano quindi un punteggio quasi identico all’indice LTLeco. Il punteggio di 11 dell’ARPA colloca il Lago di Bolsena nella classe di qualità delle acque di “Sufficiente”, mentre il punteggio di 12 dell’ALdB lo colloca nella classe di “Buono”.
Determinante per questa differenza è l’alto valore medio di Ptot nell’analisi dell’ARPA in periodo di minima stratificazione, che ci sembra, come esposto qui sopra, poco affidabile: in sintesi, lo stato di qualità delle acque sarebbe dunque “Buono” al limite di “Sufficiente”.
Nel periodo di vigore della vecchia normativa, lo stato ecologico del Lago di Bolsena, valutato tramite l’indice SEL, risultava “Sufficiente”. La promozione nella classe “Buono” è dovuto esclusivamente al cambiamento normativo dei criteri di valutazione, e non a un effettivo miglioramento della qualità delle acque. Comunque, la normativa europea prevede il confronto dello stato del lago fra l’anno 2007 e 2015 chiedendo un miglioramento da “Sufficiente” a “Buono”. Questo confronto necessariamente dev’essere fatto secondo i criteri della vecchia normativa.

Il fatto più importante da rilevare è che il parametro decisivo per la determinazione della classe di qualità è il contenuto di fosforo Ptot nelle acque del Lago. La trasparenza T, anche se  ha conosciuto una diminuzione significativa nel corso degli ultimi 20 anni (di circa 1 metro nella media annuale), ricade  nell’intervallo L2 con valori lontani dai limiti di classe. Anche il valore medio del contenuto dell’ossigeno disciolto Odisc nell’ipolimnio, soggetto a ampie variazioni di anno in anno (e senza variazioni significative durante gli ultimi dieci anni), è saldamente situato nell’intervallo L2.
In questo stesso periodo invece, Ptot ha conosciuto un aumento significativo e notevole (illustrazione 6) e rischia di raggiungere il valore soglia di 15 µg/l dell’intervallo L2 in pochi anni. Non si prevede un’inversione rapida di questa tendenza e c’è da temere di conseguenza, che la classe di qualità scenderà stabilmente a “Sufficiente”.



Illustrazione 6: Evoluzione della concentrazione totale di fosforo Ptot nel Lago nel corso degli ultimi dieci anni. Valori medi calcolati dai valori rilevati dall’ALdB dopo il rimescolamento invernale. Gli errori di misura dei valori medi indicati sono estimazioni. La linea di tendenza tratteggiata rappresenta l’ipotesi di un cambiamento lineare della concentrazione.

Elementi chimici:

Gli elementi chimici permettono di determinare lo stato chimico delle acque che, assieme allo stato trofico, definisce lo stato ecologico del Lago. Nel 2012, l’ARPA Lazio ha condotto 6 campagne di campionamento (sempre nel punto L5.30 al centro del Lago) a questo scopo, monitorando la presenza e la concentrazione delle sostanze nell’elenco di priorità e applicando gli standard di qualità previsti dalla normativa (DM 260/10, A2.6 e Tabella 1/A). Circa un terzo delle sostanze previste non sono state rilevate (e metà delle sostanze prioritarie pericolose), per il resto le concentrazioni sono state sotto i limiti di norma. È importante che la concentrazione di atrazina risulti sotto la soglia di rilevabilità: mentre il 7 giugno 2011, durante un incontro presso la Prefettura l'ingegnere Rossana Cintoli, funzionario responsabile dell'ARPA di Viterbo, aveva affermato che il Lago contiene atrazina e diserbanti vari in concentrazioni molto superiori (di più di sei volte) ai valori stabiliti dalle leggi.
Non abbiamo spiegazione per questa contradizione, e neanche l’ARPA ne fornisce una; considerando che analisi commissionate dall’ALdB nell’estate 2011 non avevano trovato tracce di atrazina, potrebbe essersi trattato banalmente di errori di misura. Sembrerebbe che questa è la posizione ufficiale dell’ARPA che, visto l’importanza dell’argomento, andrebbe convalidata da argomenti scientifici.
Lo stato chimico del Lago sarebbe quindi “Buono”, anche se un giudizio definitivo non è possibile perché mancano i dati per un terzo delle sostanze prioritarie. Importante anche il dato che la concentrazione di arsenico è di 5 µg/l per tutti i rilevamenti, e che quindi l’acqua del Lago è idonea ad essere miscelata con l’acqua degli acquedotti nel Viterbese per abbassare l’alta concentrazione di arsenico.

 
Stato ecologico e ambientale del Lago:

In sintesi, lo stato ecologico del Lago di Bolsena risulta “Sufficiente” secondo le analisi dell’ARPA Lazio, e “Buono” secondo l’ALdB. A rigore, una valutazione non è possibile: gli unici dati affidabili relativi allo stato trofico del Lago sono dell’ALdB che non è in grado a valutare lo stato chimico. Le analisi dell’ARPA non permettono di determinare i parametri fisico-chimici con sufficiente accuratezza, e quindi nessuna conclusione scientifica sullo stato trofico; l’assenza di dati su un terzo delle sostanze prioritarie rende altrettanto impossibile una conclusione per quanto riguarda lo stato chimico.
Da sottolineare, che la classificazione dei corpi idrici lacustri deve essere effettuata a conclusione del ciclo di monitoraggio triennale (2010-2013) e che una determinazione annuale come quella illustrata qui sopra fornisce soltanto una valutazione provvisoria e indicativa. La “stima preliminare dell’indice chimico e fisico-chimico di qualità ambientale - anni 2011 – 2013” dell’ARPA attribuisce il giudizio “Buono” al Lago di Bolsena – ignoriamo però sulla base di quali ipotesi.
 
Stato igienico-sanitario delle acque di balneazione:

Secondo i bollettini per le acque di balneazione pubblicati dall’ARPA negli ultimi anni, lo stato igienico-sanitario delle acque del Lago è quasi sempre e dappertutto “eccellente”. Come rilevato più volte e segnalato alle autorità, questo è un artefatto reso possibile dalla violazione delle disposizioni di legge. Da una parte, la frequenza del campionamento di un prelievo al mese è troppo bassa per acque soggette a “inquinamenti a breve durata” causati dai frequenti malfunzionamenti del collettore disastrato, dall’altra parte i punti di campionamento sono spesso lontani da “dove si prevede il maggior afflusso di bagnanti ed il rischio più elevato di inquinamento”. L’esempio più chiaro ne è la spiaggia di Capodimonte che è, nel suo tratto più frequentato su una lunghezza di quasi due chilometri, senza sorveglianza sanitaria, e che risultava di balneabilità “eccellente” anche nel mese di settembre 2011, quando per cinque giorni vi si riversavano tutte le acque fognarie del comune. Un altro esempio recente è la spiaggia di Bolsena, di qualità “eccellente” anche nel mese di settembre 2013, quando nella località Grancarro, per più di una settimana, accoglieva tutte le acque nere di San Lorenzo, Grotte di Castro e Bolsena.