venerdì 1 settembre 2017

Dossier: Progetti geotermici intorno al Lago di Bolsena - prima parte

Questo è il primo di tre post che riguardano i progetti geotermici richiesti nel comprensorio del Lago di Bolsena, le loro caratteristiche e il loro stato di avanzamento. Grande spazio è dedicato al progetto della centrale geotermoelettrica “Nuova Latera” per la quale l’ENEL ha recentemente presentato l’istanza di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale); la scadenza per le osservazioni è fissata al 12 settembre. Vi informiamo sui punti salienti del progetto, sulle sue criticità e sulle alternative alla sua realizzazione.
la centrale di Latera

 
Ma prima, per introdurvi nella questione, una panoramica sui vari progetti nell’Alta Tuscia.

 Introduzione

 La strategia energetica nazionale ed europea è basata su tre pilastri: la riduzione del consumo di energia, l’aumento dell’efficienza energetica e l’utilizzo sempre crescente di fonti rinnovabili di energia. Questo per raggiungere gli obiettivi vincolanti definiti dall’UE nel 2014:

- di ridurre entro il 2030 le emissioni di gas serra di almeno il 40% rispetto ai livelli del 1990
- di contribuire con una quota di almeno 27% di energia rinnovabile;
- di migliorare del 27% l’efficienza energetica.

Il termine impreciso di “fonti rinnovabili” o “energia rinnovabile” sottintende e include due aspetti della sostenibilità ambientale: quello di fonti rinnovabili di energia (quindi non esauribili nella scala di tempi geologici) e quello di fonti “pulite”, ovvero sfruttabili senza emissione di sostanze inquinanti e dannose per gli ecosistemi, p. e. di gas ad effetto serra.

 Tra le energie rinnovabili che permettono la riduzione delle emissioni di gas serra è classificata l’energia geotermica – una valutazione discutibile per più ragioni:
 
- un serbatoio economicamente sfruttabile di fluido geotermico si esaurisce rapidamente (nell’ordine di decine di anni),
- lo sfruttamento geotermico spesso comporta l’emissione di grandi quantità di gas serra (CO2, metano …).

In più, lo sfruttamento della geotermia non è economicamente redditizio – considerando gli alti costi di costruzione (70 milioni di € preventivati per la nuova centrale di Latera) e la bassa resa energetica (fino a 20%, ma con una media sotto il 10%).

Allo stesso tempo, energia solare e eolica stanno diventando le fonti più economici di energia.

 Lo sfruttamento della geotermia risulta interessante per un imprenditore soltanto grazie a enormi incentivi pubblici (D.M. 6/07/2012). Due esempi:
 
- una centrale flash ad alta entalpia da 14 MW elettrici nominali (Nuova Latera) gode di una tariffa incentivante di 100 €/MWh;
- una centrale pilota a media entalpia a ciclo binario (totale) da 5 MWe (Castel Giorgio) gode della tariffa onnicomprensiva di 200 €/MWh,

ciò confrontato con un prezzo minimo garantito di cessione dell’energia elettrica (per l'anno 2017) del 51,1 €/MWh (si tratta quindi di un premio non alla potenza installata, ma all’energia prodotta – più si produce, più si guadagna). Per la centrale Nuova Latera è prevista una produzione annua di circa 110 GWh.

È questa politica di incentivazione il motivo per cui in tutto il comprensorio del Lago di Bolsena, oltreché nella vicina Toscana, sono state presentate numerose richieste di permessi di ricerca e istanze di coltivazione della risorsa geotermica.

 1 - Progetti di sfruttamento geotermico nel comprensorio del Lago di Bolsena

 La tabella riassume i progetti e il loro stato di avanzamento, secondo l’“Elenco delle istanze per il conferimento di titoli minerari - Dati al 30 giugno 2017 - Aggiornamento del 1 agosto 2017”:

 
Progetto
Comuni
Società
Stato
Area
Impianto Pilota: fase decisoria dal decreto VIA alla conferenza di servizi e all'emanazione del decreto di conferimento (MSE)
CG
Castel Giorgio – Torre Alfina
Castel Giorgio, Castel Viscardo, Orvieto, Acquapendente
ITW-LKW Geotermia Italia
in attesa del parere delle Regioni Umbria e Lazio
22,7 km2
 
Impianto Pilota: istanza di permesso di ricerca di risorse geotermiche
LP
“Latera Pilota”
Latera, Valentano, Gradoli, Capodimonte
Latera Sviluppo
 
37,8 km2
 
Concessione di Coltivazione di Risorse Geotermiche
Va
Valentano (Nuova Latera)
Latera, Gradoli, Valentano, Grotte di Castro, San Lorenzo Nuovo
ENEL Green Energy
presentata VIA, osservazioni fino al 12/09/2017
111 km2
 
Permesso di ricerca di risorse geotermiche accordato
LV
La Veduta
Acquapendente, Castel Giorgio
Sorgenia
 
22,7 km2
Ma
Montalfina
Castel Giorgio, Orvieto
Tosco Geo
rilasciato il 2/6/2017 *
34,2 km2
Mo
Montorio
Sorano, Castell’Azzara, Acquapendente, Proceno
Sorgenia
decaduto il 18 luglio 2017?
101 km2
MR
Monte Rubiaglio
Allerona, Castel Viscardo, Castel Giorgio, Orvieto
Tosco Geo
rilasciato il 2/6/2017 *
36,2 km2
PD
Piana del Diavolo
Farnese, Ischia di Castro
Geothermics Italy
novembre 2016: presentazione VIA per pozzi esplorativi
40,8 km2
Ce
Cellere
Cellere, Montefiascone
Sorgenia Geothermal
 
107 km2
 * “limitatamente alle attività preliminari di tipo investigativo superficiale”
Istanza di permesso di ricerca di risorse geotermiche
AC
Arlena di Castro
Cellere, Piansano, Canino, Marta, Tessennano, Arlena di Castro, Tuscania, Capodimonte
Futuro Energia
 
46,6 km2
Ca
Castro
Farnese, Ischia di Castro
Malalbergo
 
20,3 km2
Co
Celleno
Bagnoregio, Civitella D'Agliano, Montefiascone, Viterbo, Celleno, Graffignano
Geoenergy
 
124 km2
GC
Grotte di Castro
Acquapendente, San Lorenzo Nuovo, Grotte di Castro, Bolsena, Onano, Gradoli
Power Field
 
72,1 km2
LB
Lago di Bolsena
Montefiascone, Marta, Bolsena, Piansano, Capodimonte, Bagnoregio, Viterbo, Valentano, Cellere; Orvieto
Tombelle
 
156 km2
MF
Monte Fumaiolo
Canino, Cellere, Ischia di Castro
Malalbergo
 
51,7 km2
SMS
Santa Maria di Sala
Farnese, Ischia di Castro, Valentano
Malalbergo
 
12,7 km2
Tu
Tuscania
Tuscania, Monteromano
Futuro Energia
 
71,2 km2

 Tabella 1: I progetti di sfruttamento geotermici nel comprensorio del Lago di Bolsena
Questi progetti sono illustrati nella seguente mappa dei progetti:


Carta indicativa dei progetti geotermici nel comprensorio del Lago di Bolsena.

Sigle e colori corrispondono alle denominazioni dei progetti nella tabella 1 e al loro stato di avanzamento.

L‘iter autorizzativo prevede varie tappe, dalla richiesta del permesso di ricerca di risorse geotermiche (che può comprendere indagini non intrusive fin alla perforazione di pozzi esplorativi) alla richiesta di concessione di coltivazione di risorse geotermiche ed è descritto qui.
 
A chiedere le autorizzazioni per le centrali sono per lo più piccole società private con capitale esiguo, tra 10 e 20 mila €. Il loro business sarebbe ottenere il permesso di coltivazione della risorsa (la legge italiana prevede che società così piccole, senza esperienza nel settore, senza know-how specifico e senza un capitale sociale adeguato possano chiedere e ottenere tali appalti) e poi rivenderlo a grosse società, anche estere, che poi si prendono gli incentivi italiani.
 


2 - I progetti con sviluppi recenti

 Nuova Latera

Dal punto di vista del peso delle società proponenti, Latera, con l’ENEL come protagonista, è un’eccezione. Le attività dell’ENEL sul campo geotermico di Latera hanno una lunga storia. Nel 1977 viene rilasciato il permesso di ricerca LATERA e nel 1978 viene perforato il primo pozzo profondo, il primo di un totale di 22. Dal 1984 al 1987 è in esercizio una prima centrale sperimentale (Latera-3D) a scarico libero.
Il progetto della centrale di Latera (45MW nominativi) ha inizio nel 1988; il 13 maggio 1999 la centrale viene avviata e il 26 marzo 2000 la produzione è sospesa dopo vive proteste della cittadinanza, dei sindaci e della Provincia per le forti emissioni di gas nocivi come H2S e NH3 che raggiungono i paesi del comprensorio, fino a Montefiascone. A parte le emissioni di esercizio (“a scarico libero”) sembra che vi si siano verificati anche incidenti come un’eruzione di gas del 21 luglio 1999 che produsse una persistente nube tossica. Seguono due interrogazioni parlamentari, l’interruzione della produzione e, nel 2004, la rinuncia alla riapertura per “scarsa rimuneratività” – si è giudicata troppo costosa l’istallazione di adeguati filtri per la protezione della popolazione. Un processo contro il direttore della centrale e il responsabile di cantiere porta all’assoluzione di entrambi perché le emissioni maleodoranti sarebbero continuate anche dopo la chiusura (?).

Il progetto attuale vede una compatta opposizione dei 10 sindaci della zona (riuniti nel “Coordinamento dei sindaci dell’Alta Tuscia contrari alla geotermia”) e dei comitati locali – il Comitato Farnese – Ambiente, salute e territorio, il Comitato Latera, il Comitato Canino, il Comitato Castro, sostenuti dalla rete Nogesi.

 La centrale Nuova Latera è una centrale ibrida che unisce vari cicli produttivi (vedi la relazione tecnica di progetto):

- un gruppo geotermico;
- una caldaia a biomassa;
- un ciclo binario ORC;
- un turbo espansore;

per una potenza elettrica totale di 14 MWe.

Nel serbatoio geotermico è presente, a circa 2000 m di profondità, acqua in pressione (ca. 200 barA) a una temperatura attorno a 210°C con un contenuto del 4% di gas incondensabili (di cui più del 90% di CO2). Si prevede l’estrazione di 500 t/h totali di fluido dai 2 pozzi di produzione. Il vapore in uscita da 2 “flash” viene surriscaldato dai fumi provenienti dall’impianto a biomassa (potenza di 6 MW termici, alimentata da circa 50 t/giorno di cippato di legna) e inviato alla turbina che genera energia elettrica. Il gruppo binario ORC recupera il calore contenuto nelle condense in uscita dai flash mentre il turbo espansore recupera il calore dei gas incondensabili prima che siano inviati all’impianto AMIS (il sistema Abbattimento Mercurio e Idrogeno Solforato).

I costi complessivi sono di 70 milioni di Euro, di cui 20 ricadono sulle “opere minerarie”, 19 sulla centrale geotermica. Il progetto è avvantaggiato dalla possibilità di poter riutilizzare una parte delle strutture e infrastrutture realizzate per la vecchia centrale, e dal fatto che l’esplorazione del campo geotermico è già completata. 

Castel Giorgio

L’impianto pilota proposto dall’ITW-LKW Geotermia Italia S.p.A. a Castel Giorgio (impianto a ciclo chiuso di una potenza di 5 MWe) è il progetto più avanzato nell'iter amministrativo di sfruttamento geotermico nel comprensorio. È oggetto di un duro confronto tra la popolazione compatta (associazioni, comitati, tutti i sindaci del comprensorio, provincia) e lobby industriali. Il progetto è fermo dal 22 marzo 2016 quando il Consiglio Regionale dell’Umbria ha approvato il parere contrario all’impianto proposto dalla propria Commissione Ambiente (vedi post). Da questa data, la Giunta Regionale non riesce a decidersi a negare l’autorizzazione all’impianto, e neanche la Regione Lazio si esprime e temporeggia soltanto. Lì, ultimamente, una moratoria: il rilascio di nuovi permessi di ricerca, ma anche delle proroghe dei permessi esistenti nonché degli atti ad essi preordinati, "sono sospesi in attesa della redazione della Carta idro-geo-termica regionale di cui all'articolo 5, comma 3, della Lr 3/2016 e, comunque, non oltre sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge" (vedi qui la legge regionale).

LATERA pilota

È in corso l’istanza di “Permesso di Ricerca di Risorse Geotermiche finalizzato alla sperimentazione di Impianti Pilota”, presentata il 09/09/2016 da “LATERA SVILUPPO”.

Secondo la scarsissima presentazione del progetto sul sito del MISE, questa centrale a media entalpia e a ciclo chiuso utilizza la stessa risorsa geotermica della centrale Nuova Latera. La superficie del permesso è stata ritagliata recentemente dalla vecchia concessione Valentano dell’ENEL in modo che la centrale di Latera pilota è situata a poca distanza dalla centrale Nuova Latera. Potenza elettrica nominale di 5 MWe e efficienza energetica di circa il 10%. Si ha l’impressione che questa istanza sia stata presentata per sostituirsi al progetto Nuova Latera in caso di rigetto, forse per evitare l’obbligo di smantellare le istallazioni della vecchia centrale e per permettere al progetto Latera pilota di continuare lo sfruttamento dei pozzi appena possibile.

Piana del Diavolo

A maggio 2011 Geothermics Italy richiede il conferimento per il permesso di ricerca Piana del Diavolo. Nel 2012 due conferenze di servizio hanno esito positivo che porta al rilascio del permesso.

Nel mese di novembre 2016, Geothermics Italy attiva una procedura di VIA per pozzi geotermici esplorativi, 2 a Farnese e 2 a Ischia di Castro all’interno del permesso Piana del Diavolo, e a gennaio 2017 si svolge la prima conferenza dei servizi, dove le Comuni di Ischia e Farnese dichiarano contrarietà e vari enti rilevano criticità e assenze di documentazione.

Montalfina e Monte Rubiaglio

Il 2 giugno 2017 è stato accordato il permesso di ricerca di risorse geotermiche, però limitato “alle attività preliminari di tipo investigativo superficiale”. Un piccolo segnale preoccupante.


Seguono la seconda parte, con il capitolo

3 - Nuova Latera - quali rischi e criticità?
e la terza parte, con
4 – Nuova Latera - quali alternative?

5 – Imprese, etica e fiducia, e
6 - Riassunto
 

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