venerdì 30 giugno 2017

Bolsena - Lago in Pericolo?

Inizio giugno, una ventina di associazioni, comitati e gruppi informali del comprensorio del Lago di Bolsena hanno organizzato con grande successo le Giornate dell’Ambiente – “un Lago da amare”. Durante questa manifestazione che si è svolta in varie località tutto intorno al Lago, hanno ricevuto grande attenzione alcuni manifesti e stand informativi che avvertivano “Bolsena – Lago in Pericolo!”

Si tratta di preoccupazione fondata, di dovere di informare e allertare? Oppure di “allarmismo” o addirittura “terrorismo ambientale” come sostengono alcuni? Qual è la base scientifica per questa affermazione che la salute del Lago a lungo termine è in pericolo?

 

Il Lago di Bolsena, osservato in superficie, appare, oltre che bellissimo, in buona salute. Preoccupano invece i monitoraggi fisici e chimici che registrano il progressivo aumento della concentrazione del fosforo nel corpo d’acqua che causa l’esaurimento dell’ossigeno disciolto al fondo. È una situazione che anticipa un processo degenerativo che, in mancanza di azioni correttive, porterà al declassamento qualitativo, con grave danno ambientale ed economico.

Il fosforo è una sostanza che aumenta la produzione del fitoplancton e con esso degli animali che se ne cibano.
Il fosforo è presente nei liquami del sistema fognario, e sui campi attorno al Lago in seguito alla loro concimazione. Arriva nel Lago dal sistema fognario, difettoso in molti rispetti, nonché per dilavamento dai campi.
Il fosforo viene eliminato con la deposizione delle spoglie vegetali ed animali che cadono sul fondo del lago dove vi rimangono segregate come sedimenti. Se la quantità delle spoglie eccede quella che può per essere trattenuta nei sedimenti, parte del fosforo rimane in soluzione aggiungendosi ogni anno alle eccedenze precedenti. Ne consegue un progressivo accumulo nel corso degli anni. In caso di grave mancanza di ossigeno al fondo un’ulteriore quantità di fosforo viene rilasciata dai vecchi sedimenti aggiungendosi al carico esterno esistente.


Evoluzione della concentrazione totale di fosforo negli ultimi anni, rilevata nel periodo di massimo rimescolamento.

Nel lago di Bolsena il graduale aumento della concentrazione del fosforo nel corso degli anni è illustrato nell’immagine. In essa si vede che la concentrazione, che era 8,1 microgrammi per litro (μg/l) nel 2005 è gradualmente aumentata fino a 16,2 μg/l nel gennaio del 2017.
Per quanto riguarda l’ossigeno le misure durante l’anno 2016 mostrano la presenza al fondo di uno strato senza ossigeno, che in dicembre raggiunge uno spessore di circa 9 metri. Nello strato anossico è presente ammoniaca che è indice di processi putrefattivi in atto.
 


Tutto ciò indica chiaramente l’inizio dell’eutrofizzazione del Lago di Bolsena

 È da sottolineare che questi dati e conclusioni scientifici sono indiscutibili. Sono stati riconosciuti come validi da tutte le autorità scientifiche e amministrative in occasione di un recente incontro nella Prefettura di Viterbo. Sono stati confermati da un recentissimo studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) che nella conclusione rileva “l’aumento del livello trofico in corso e la necessità di una urgente azione correttiva”.

 Siamo quindi arrivati ad una situazione di allarme che richiede interventi urgenti ed efficaci:
Il Lago di Bolsena è in pericolo.

Le alternative oggi possibili sono illustrate schematicamente nell’immagine qui sotto, nella quale è indicato il trend del fosforo dal 2005 al 2017. Se non si prenderà alcun efficace provvedimento per ridurre l’arrivo del fosforo il trend si impennerà ulteriormente per il rilascio di fosforo solubile da parte dei sedimenti causato dalle prevedibili future anossie. Eventuali provvedimenti che conservino l’attuale arrivo di fosforo non avrebbero senso. Occorre quindi affrontare la strada del ripristino resa ardua soprattutto dal lunghissimo tempo di rinnovo del nostro Lago, realizzando una serie di interventi in vari settori.


È ora di cambiare: concentriamo la nostra attenzione sulla difesa e la cura del Lago,  e smettiamo di considerarlo soltanto una risorsa da utilizzare e sfruttare.

INTERVENTI URGENTI DA ADOTTARE

1. Revisione e aggiornamento del collettore circumlacuale esistente.

2. Adozione di soluzioni di tutela per la parte mancate di collettore sul versante ovest.

3. Aggiornamento e applicazione del Piano di Gestione (PdG) adottato dalla Provincia.

4. Verifica se le fognature dei comuni, delle attività turistiche e delle case private isolate sono collegate al collettore e adozione di soluzioni efficaci ed economicamente fattibili.

5. Istituzione del contratto di lago da parte della Regione Lazio (L.R. 31/12/2016 n. 17).

6. Creazione di fasce tampone lungo i corsi d’acqua afferenti al lago.

7. Per evitare sversamenti inquinanti in caso di piogge intense, provvedere specifiche soluzioni nelle stazioni di sollevamento del collettore che oltre ai liquami ricevono acque piovane.

8. Incentivo supplementare per l’agricoltura biologica nel bacino.

9. Adeguato finanziamento per la manutenzione del collettore e delle stazioni di sollevamento.

10. Il bacino idrogeologico del lago dev’essere dichiarato “zona non idonea per la geotermia a media ed alta entalpia”.
 



 

mercoledì 7 giugno 2017

per una navigazione sostenibile


Un Lago in Pericolo
C’è un consenso generale che il Lago di Bolsena è in pericolo: si osserva un suo continuo e progressivo degrado e l’inizio del processo di eutrofizzazione.

C’è consenso generale anche sul fatto che è urgente prendere misure per salvare il lago, in tutti i settori:
- nella raccolta e nel trattamento delle acque reflue,
- con la riduzione dell’apporto di inquinanti dall’agricoltura,
- riducendo l’effetto dell’urbanizzazione e dell’antropizzazione del territorio,
- con la gestione ecosostenibile di tutti i settori della vita comune e privata, tra cui
- l’ecosostenibilità nei trasporti e nel turismo.


Priorità è dunque garantire la piena tutela del Lago, di questa immensa risorsa ambientale, storica e paesaggistica. “Dobbiamo lasciare ai nostri nipoti ciò che abbiamo avuto in eredità dai nostri nonni”. Priorità dunque al turismo ecosostenibile, al trasporto ecosostenibile, alla navigazione ecosostenibile.

Effetti nocivi della motonautica
C’è consenso generale anche sul fatto che la navigazione con motore a combustione inquina il Lago e deteriora il suo ecosistema, poiché:

- una parte del carburante consumato è rilasciato nell’acqua - fino al 30% per motori a 2 tempi (in estinzione), molto meno per motori a 4 tempi e di modesta cilindrata;
- molte barche turistiche (di ogni tipo) scaricano le acque nere (spesso arricchite di prodotti chimici) nel Lago;
- le aree di sosta delle barche con motore a combustione sono fonte di forte inquinamento, che irradiano sulle zone limitrofe e su tutto il Lago;
- le barche con motore a combustione causano inquinamento acustico;
- con ogni passaggio veloce di un motoscafo in acque basse, una parte del fosforo sul fondo viene rimesso in sospensione ed è disponibile come nutriente;
- il passaggio veloce di barche in acque basse e vicino alle rive causa turbolenze che distruggono o disturbano flora e fauna;
- le barche a motore facilitano l’accesso a zone protette dalla riva, con un degrado conseguente di flora e fauna;
- le sostanze antivegetative usate per proteggere le carene delle barche (di ogni tipo) inquinano le acque.



Possibili rimedi
C’è infine consenso generale che occorre porre rimedio a questi effetti dannosi. Si distinguono due modalità:


1 - divieto della navigazione con motori a combustione (eccezioni per uso professionale):
Soluzione scelta in molti laghi in Italia e nel mondo, tra cui negli laghi di dimensioni medio-grandi dell’Italia centrale (Vico, Bracciano, Trasimeno), nella parte settentrionale del Lago di Garda, in una grande parte dei laghi in Austria, Svizzera, Francia e Germania. Sono ammesse barche con motori elettrici.
Soluzione efficace e semplice da applicare, poiché il controllo è facile.

2 - regolamento della navigazione per limitare gli effetti nocivi: La via scelta in altri laghi, con limitazione della velocità e/o della potenza dei motori, introduzione di una distanza di rispetto dalle rive, con un limite alla grandezza delle barche e del numero delle barche ammesse, e con divieti per certi tipi di barche.
Soluzione proponibile soltanto se accompagnata da una sorveglianza efficace e dettagliata.

 

 
Lago di Bolsena
Per il Lago di Bolsena esiste un approfondito studio scientifico degli massimi esperti dell’ecosistema del Lago di Bolsena. Le proposte per la salvaguardia del Lago sono riassunte in Misure di Gestione, che contemplano “tutti fattori che incidono sulla conservazione e l’eventuale ripristino dell’Habitat”. Queste misure sono state adottate dalla Provincia di Viterbo 8 anni fa: sono la base scientifica per tutte le decisioni che riguardano l’ambiente del comprensorio.

Per la navigazione, lo studio definisce questi interventi:
- “numero chiuso” delle barche (riduzione a mille come primo passo);
- limitazioni a motori a quattro tempi della potenza massima di 40 HP;
- per l’Isola Bisentina, divieto per la navigazione per tutte le imbarcazioni per una distanza di circa 100 metri dalle pareti rocciose;
- utilizzo di un mezzo di ancoraggio per le soste brevi, che non “strappi” la vegetazione.

Questi interventi si devono aggiungere alle misure già stabilite in precedenza dalla Provincia (e tuttora in vigore), e in particolare:
- velocità massima per tutte le barche di 25 nodi;
- divieto i natanti a motore del tipo “moto d’acqua” o “acquascooters”;
- nell’intero perimetro del lago una fascia di protezione di m 150 dalla battigia, nella quale è vietata la navigazione a motore;
- divieto della navigazione a motore nei mesi da novembre a febbraio.


“L’indotto” – per chi, a quale prezzo?
Quali ragioni per non imboccare una delle due strade indicate (della limitazione o del divieto)? Viene avanzato l’indotto – “… il turismo nautico rappresenta un indotto economico straordinario, seppure non espresso ancora con il pieno potenziale” afferma l’associazione Nautica Martana.
Detto così, senza che venga operata alcuna differenziazione tra barche con motori a combustione e altre barche (a vela anzitutto), questa affermazione riferita al Lago di Bolsena non ha alcuna base seria. Non è possibile stimare a quanto potrebbe ammontare questo indotto, e chi ne potrebbe beneficiare.
Se parliamo di barche con motore a combustione: questa affermazione tiene conto del danno alla risorsa acqua potabile rappresentata dal Lago? Tiene conto del danno all’ecosistema e dei costi di questo degrado per la comunità? Un danno economico diretto, quantificabile, e anche un costo indiretto – poiché si danneggia il turismo ecosostenibile, che rappresenta la vera risorsa - “straordinaria” quella sì – del comprensorio. Basta aprire gli occhi e guardare oltre il campanile, a realtà dinamiche e orientate verso il futuro sostenibile come il Lago di Garda (e in particolare nel Trentino), dove l’accento posto consapevolmente sulla risorsa ecosostenibile – con attività come vela, canottaggio e simili, windsurf, kitesurf, escursionismo a piedi o in bici, tiro on l’arco, ippica, tennis, golf, birdwatching, wellness, turismo spirituale e culturale - ha portato a uno sviluppo enorme del settore.

pista ciclabile sul Lago di Garda

Quindi?
Esiste una soluzione per la navigazione nel Lago di Bolsena che permette di realizzare allo stesso tempo le due priorità per il suo comprensorio – la tutela del suo ecosistema e lo sviluppo economico del territorio. Questa soluzione è la conversione a una navigazione ecosostenibile.

Questo significa:
- eliminare da subito barche con motori a combustione a due tempi;
- eliminare i posteggi (spesso abusivi) al di fuori dei porti;
- limitare, in un primo passo, il numero delle barche con motore a combustione a mille in tutto il Lago;
- limitare la potenza dei motori a 40 HP;
- applicare con rigore le norme emesse dalla Provincia.

Però:
Poiché per il Lago di Bolsena il controllo efficace delle misure necessarie per limitare i danni da una navigazione con motori a combustione – limite di velocità massima, rispetto delle fasce di protezione - è impossibile (mancano i mezzi e il personale formato per garantire questo controllo), si impone la strada del divieto globale della navigazione con motori a combustione (con diverse eccezioni p. e. per i pescatori, da limitare nel tempo).