sabato 9 maggio 2015

L’EUROPA ASCOLTA I CITTADINI - LA REGIONE LAZIO NO

Fiduciose dopo le promesse elettorali, le associazioni ambientaliste del Lago di Bolsena si sono rapidamente rese conto del fatto che la nuova amministrazione regionale seguiva la stessa linea di quella vecchia - del non dialogo, del non ascolto e delle promesse non mantenute.
Con grande soddisfazione comunichiamo quindi il resoconto dell'udienza il 5 maggio 2015 presso la Commissione Petizioni dell'Unione Europea, che rappresenta nostra ultima speranza per attuare misure concrete ed efficaci per la salvaguardia del Lago.


Piero Bruni davanti alla Commissione Petizioni dell'UE


 Finalmente sono stato convocato a Brusselles per riferire sul lago di Bolsena a seguito di una mia petizione in qualità di presidente dell’Associazione Lago di Bolsena, capofila delle associazioni ambientaliste del comprensorio. La convocazione ha inaspettatamente assunto un carattere di urgenza per l’efficace collaborazione della Eurodeputata On. Eleonora Elvi del Movimento Cinque Stelle, movimento che sostiene la tutela del lago di Bolsena sia a livello Europeo che in Italia.
La mia audizione è avvenuta Martedì 5 Maggio subito dopo quella sull’ILVA di Taranto. Premetto che quello che si può ottenere da questa audizione è che la petizione rimanga aperta finché l’Italia non da spiegazioni soddisfacenti, altrimenti il caso viene chiuso.
La Presidente della Commissione Petizioni Cecilia Wikström ha brevemente illustrato la situazione del lago sulla base delle informazioni raccolte presso le Autorità italiane, poi mi ha invitato a parlare.  Ho iniziato ricordando due aspetti principali:
  1. L’Europa ha avviato una procedura d’ infrazione contro l’Italia perché non ha stabilito le misure necessarie per CONSERVARERIPRISTINARE lo stato ecologico del lago di Bolsena, ora divenuto Zona Speciale di Conservazione (ZSC).
  2. L’Italia rischia fra breve una seconda procedura di infrazione perché il lago di Bolsena avrebbe dovuto MIGLIORARE lo stato ecologico nel periodo dal 2008 al 2015, fatto evidentemente impossibile.
Il parametro che ho utilizzato per illustrare lo stato ecologico del lago è il FOSFORO che è causa dell’eutrofizzazione. Ho anche citato l’ARSENICO che è un cancerogeno che aumenterebbe nel lago se fosse autorizzata la geotermia a Castel Giorgio.
Ho spiegato che il fosforo totale nel lago aumenta per tre ragioni: gli sversamenti del collettore circumlacuale; la mancanza di un lungo tratto di collettore sul versante a ponente e l’agricoltura.
Ho mostrato con un grafico Il risultato di queste tre carenze. Il FOSFORO TOTALE, che era 8 – 9 microgrammi per litro nel 2005, ed ora è arrivato a quasi 15. In conclusione:
  1. dal 2008 ad oggi non c’è stato il MIGLIORAMENTO richiesto, ma un evidente PEGGIORAMENTO;
  2. per RIPRISTINARE e poi CONSERVARE lo stato del lago bisogna porre l’obiettivo di ridurre il fosforo a meno di 10 microgrammi per litro.
Trend della concentrazione di fosforo

Questo obiettivo non è facile da ottenere e per evitare la procedura di infrazione occorre che l’Italia preveda per la ZSC misure efficaci e credibili quali:
  1. riparare e completare il collettore in tempi rapidi e programmati
  2. incentivare l’agricoltura biologica sul bacino idrogeologico
  3. applicare il Piano di Gestione (PdG) finanziato dall’Europa e studiato dall’Università della Tuscia.
  4. creare un organismo che certifichi che gli scarichi privati e pubblici sono a norma.
Per quanto riguarda l’impianto geotermico, che potrebbe essere autorizzato dallo Stato a Castel Giorgio, ho illustrato che,secondo il progetto, i pozzi di produzione prelevano fluido geotermico da sotto il bacino del Tevere in Umbria e lo reiniettano a pressione sotto il bacino idrogeologico del lago di Bolsena. Parte di questo fluido pressurizzato, fortemente cancerogeno, risalirà verso il bacino idrogeologico del lago.
Il lago ha un contenuto di arsenico di 6 microgrammi litro e per quanto riguarda questa sostanza è a norma per l’uso umano. Il lago è una preziosa riserva di acqua potabile usata dalla provincia di Viterbo e potenzialmente per Roma. Non si può compromettere tale risorsa per produrre 5 Mw di corrente elettrica.
Le misure di CONSERVAZIONE della ZSC devono prevedere, oltre a quelle citate, la proibizione della geotermia dove questa interferisce con il lago e la falda per uso potabile. Inoltre è da considerare che la reiniezione del fluido geotermico a pressione aumenta il rischio sismico.

alba sul Lago

Terminata la mia esposizione la Presidente ha dato la parola a Giuseppe Manganaro della commissione europea il quale ha riferito che a quanto informa l’Italia i lavori per riparare il collettore inizieranno a breve e saranno completate entro maggio 2017. A suo avviso il lago di Bolsena potrebbe essere inserito fra quelli vulnerabili ai nitrati per i quali vige una particolare normativa del 91.
La Presidente ha dato la parola alla deputata Eleonora Evi, che ha mostrato di essere ben informata sui fatti in quanto ha riferito che la Regione Lazio sta considerando quali misure di conservazione il livello del lago, la pesca alla carpa e le ancore delle imbarcazioni turistiche, “misure decisamente troppo blande”. Ha concluso con la richiesta di mantenere aperta la petizione in attesa di misure efficaci.
Successivamente è intervenuto il deputato PDL On. Alberto Cirio che ha evidenziato quanto sia complessa la questione e che il turismo sostenibile ambientale sia una delle leve fondamentali dell’economia italiana. Non si possono danneggiare gli esercizi turistici per il fatto che manca un tratto del collettore che quindi va realizzato. Ha concluso con la richiesta di mantenere aperta la petizione.
La deputata danese Magrete Auken è intervenuta dicendo che in Italia tutto è complesso, che manca la trasparenza, e che i politici italiani dovrebbero fare un appello perché ci sia uno stato adulto e maturo che prende sul serio le questioni ambientali. Ha esplicitamente fatto riferimento alla mafia. Ne è nato un vivace litigio con il deputato Cirio, ma l’audio è stato spento e non tutto è stato registrato.
Sono nuovamente intervenuto per evidenziare l’importanza di fermare la geotermia che danneggerebbe una preziosa riserva di acqua per produrre miserabili 5 Mw di elettricità.
La presidente ha chiuso la sessione dichiarando che invierà una lettera all’Italia per avere chiarimenti. Dopo la chiusura ho distribuito ai presenti il nostro opuscolo sul lago di Bolsena.
Nel pomeriggio ho avuto altri incontri dai quali ho appreso che è possibile avviare una più incisiva procedura ambientale parallela a quella della petizione, cosa che non mancheremo di fare quanto prima. Sia chiaro che non è nelle intenzioni dell’Associazione Lago di Bolsena di fare pagare all’Italia delle penalità, ma di evitarle mettendosi in regola con la normativa ambientale.
Concludo ringraziando l’On. Eleonora Evi e il personale del suo ufficio, che mi ha assistito passo dopo passo in questa vicenda che da solo mi sarebbe stato difficile affrontare. Ringrazio anche i deputati del Movimento cinque Stelle Piernicola Pedicini e Dario Tamburrano per gli utili consigli che mi hanno dato ed ai quali darò seguito.

                                                                                             Piero Bruni

Il video dell’audizione e i documenti trasmessi dai petenti all'UE possono essere consultati qui, sul sito dell’associazione “La Porticella”.



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