venerdì 1 novembre 2013

Zone d’ombra - World Carp Classic 2013


Dal 29 settembre al 5 ottobre si è svolto al Lago di Bolsena il WCC 2013, il World Carp Classic 2013, una gara “monumentale”, la “più grande gara di carp-fishing mai vista” secondo gli organizzatori inglesi di “Angling Spirit”. È stata vinta dal team di Lizette Beunders e Bianca Venema, due olandesi sponsorizzate da “Dynamite Baits” - il primo team femminile a vincere una gara internazionale di carp-fishing. Hanno partecipato più di 450 pescatori provenienti da 27 paesi, pronti a sborsare una quota di partecipazione di minimo £ 1250 (circa 1500 €) a coppia; il giro d’affari è notevole tra quote di partecipazione, contributi di sponsor, pubblicità, agenzie di viaggio e altro (e dovrebbe superare un milione di Euro), il guadagno per gli organizzatori consistente.
Siamo stati interpellati da più lettori a proposito del regolamento della gara, della nocività eventuale della “pasturazione” (l’immissione di esche organiche per attirare le carpe) e di vari eventi possibilmente legati alla competizione. Grazie alla disponibilità degli uffici dell’assessorato Agricoltura, Caccia e Pesca della Provincia siamo in grado di rispondere ad alcune quesiti; rimangono comunque certe zone d’ombra, mancano informazioni importanti per valutare completamente l’accaduto.




Come rilevato in un post precedente, il carp-fishing è una delle tante attività che possono, in certe circostanze, creare problemi al Lago, soprattutto per 4 ragioni:
1) causa inquinamento con sostanze organiche del Lago (aumento della trofia) a seguito di una massiccia pasturazione (lancio di esche per attirare i pesci e per abituarli al luogo di cattura) con numerosi preparati. Questa pasturazione è diventata molto pesante e quasi continua negli ultimi anni.
2) favorisce la presenza di specie alloctone – di pesci e di certe piante acquatiche infestanti;
3) può danneggiare l’ambiente con la realizzazione delle "piazzole" per il carp-fishing;
4) crea, con la presenza costante in acqua di pescatori, disturbo per la fauna selvatica.
Il carp-fishing nel Lago di Bolsena è disciplinato da un ottimo regolamento provinciale, elaborato nell’ambito del Piano Operativo dell’Agenda 21 della Provincia in seguito alla delibera del Consiglio Provinciale n° 134 del 20.12.2006. Questo regolamento sarebbe solo da completare con due suggerimenti contenuti nelle Misure di Conservazione del Piano di Gestione della ZPS/SIC Lago di Bolsena, adottate dalla Provincia nel 2010 (che tra l’altro fanno esplicito riferimento al regolamento provinciale): di limitare la quantità di pastura “che non dovrà superare i 10 kg di boilies per sessione di pesca” (comprensiva della pasturazione preventiva e quella da farsi nel corso della battuta), e di ridurre le giornate di pesca a quattro per settimana.
Il regolamento provinciale si può trovare, come ci ha comunicato l’amministrazione provinciale, sul sito del Comune di Gradoli (e non sul sito della Provincia); sul sito del Comune di Montefiascone è disponibile un regolamento comunale – in sostanza un elenco delle postazioni e un tariffario per l’affitto delle piazzole, senza riferimento alla normativa provinciale e in contraddizione con essa.
Se compariamo la normativa provinciale con il regolamento del World Carp Classic 2013 pubblicato sul sito ufficiale costatiamo che quest’ultimo “va un po’ tutto al di fuori di un regolamento sottoposto a valutazione di incidenza” (secondo il giudizio della Provincia stessa), cioè delle norme vigenti. Specificamente abbiamo rilevato le seguenti contraddizioni:
- punto 13 del Regolamento Provinciale (R.P.) prevede una distanza da terra per la pesca non superiore a 100 m (“…al fine di non essere di intralcio ad attività economiche rilevanti per questo territorio, quali la pesca di professione …”). Il regolamento WCC non contiene questa limitazione;
- punto 13 del R.P. prevede l’uso obbligatorio dei piombi tendi filo (back-lead), il regolamento WCC non contiene questa limitazione;
- punto 15 del R.P. definisce e limita la tipologia delle esche. “Sono ammesse solo le esche previste dalla filosofia del carp-fishing, quindi boilies del diametro compreso tra 10 e 28 mm. e granaglie (mais cotto). Sono esclusi impasti di sfarinati e pasture. E’ vietato l’uso di pastelle o altri agglomerati sull’amo. Sono vietati: il fouilles, vardevase, sangue e derivati,  esche vive di qualsiasi specie, crostacei, vermi, pesci vivi o morti, ed altre esche artificiali
 Nel regolamento WCC molte di queste limitazioni sono assenti (si vietano soltanto esche vive);
- da punto 16 a 26 del R.P. si definiscono le zone e i periodi per il carp-fishing nel Lago di Bolsena. Solo in alcune zone (il lungolago di Gradoli e una parte del lungolago di Montefiascone, vedi punto 20 e 21) è permessa la pesca, mentre le postazioni del WCC coprono quasi tutto il Lago.
- alcune disposizioni del regolamento WCC non sono considerate nel R. P., p. e. l’uso di barche d’appoggio, e sarebbero da integrare nel Regolamento Provinciale;
- rimane un dubbio a proposito del numero di canne consentito: secondo punto 14 del R.P. è ammesso l’uso di non più di tre canne, armate con un solo amo – e sembra che si riferisca al numero di canne per piazzola, e non per pescatore. Il regolamento WCC prevede l’uso di massimo 4 canne per piazzola, più “plumbing and spodding rods”.
Sì, è vero – “un po’ tutto al di fuori” del regolamento, anche tanto!
Ci chiediamo: com’è possibile organizzare una gara internazionale di carp-fishing con un regolamento che si discosta in più punti essenziali dalla normativa in vigore? Perché le autorità accettano senz’altro l’imposizione di una normativa privata? Perché le forze dell’ordine non intervengono per fare valere le norme vigenti, pur rischiando denunce per omissione d’atti d’ufficio? Come si comporteranno nelle prossime gare di carp-fishing e nel WCC 2014 già aperto per iscrizioni?
La Legge Regionale n. 87 del 7 Dicembre 1990 (art. 30, comma 3) prevede la possibilità di deroghe in certi punti della normativa, da concedere dal Presidente della Giunta Regionale o, per quanto riguarda il numero delle catture e l'uso delle esche (comunque rimane vietato l’utilizzo del sangue nelle esche e nella pastura), dall’amministrazione provinciale. Però, secondo le nostre informazioni, non sono state concesse deroghe per il WCC 2013, né se ne trova traccia sul sito della Provincia (dove dovrebbero apparire secondo le leggi di trasparenza).



Il presidente di Angling Spirit, Ross Honey, nella sua “Richiesta di autorizzazione per World Carp Classic Bolsena 2013” tramessaci, chiede al Presidente della Provincia Meroi sostanzialmente mano libera, sottolineando l’immenso vantaggio economico per il territorio derivante dalla manifestazione e la buona collaborazione della Polizia Provinciale: richiesta con tutta evidenza accolta, con buona pace delle disposizioni di legge.
Sempre secondo la L. R. n. 87/ 90 (art. 42), la “vigilanza sull'esercizio della pesca … viene esercitata dal Corpo forestale dello Stato, dagli agenti giurati delle amministrazioni provinciali, da dipendenti regionali espressamente incaricati dal Presidente della Giunta regionale, nonché dalle guardie giurate di cui ai successivi commi”: sono questi gli organi responsabili per verifiche e controlli.
Siamo di fronte a meccanismi che conosciamo pur troppo bene, e che si ripetono ovunque - sia nel WCC 2013, sia nello sfruttamento geotermico, nel taglio facile e indiscriminato di alberi, nell’espansione sconsiderata urbanistica, in tecniche colturali dannose, nella sottrazione di terreni all’agricoltura per realizzare impianti fotovoltaici, nell’abusivismo diffuso …:
La cura e la tutela dell’ambiente sono messe da parte in favore di attività e progetti insostenibili, appoggiati però da forti interessi particolari, economici e politici. Norme e leggi sono ignorate o disattese, oppure cambiate ad hoc per agevolare la distruzione dell’ambiente e il suo sfruttamento indiscriminato; gli organismi di controllo disertano i loro doveri. Per contrastare questo insieme di meccanismi, è necessario una valutazione dell’incidenza sulla salute dell’ecosistema di ogni singolo meccanismo e del loro insieme – ed è proprio questa valutazione globale che fornisce il Piano di Gestione della ZPS / SIC Lago di Bolsena.
Con una situazione ambientale del Lago fuori controllo come oggi, è imperativa, più che mai, l'approvazione del Piano di Gestione, che sancirebbe l'invaso del Lago e il Lago stesso come zona di protezione speciale e che stabilisce quanto e cosa è possibile fare nelle sue acque: sono ormai quattro anni che la Regione si rifiuta a compiere questo passo obbligato. 
Altrettanto importante è l’impegno continuo in sostegno a comportamenti sostenibili, in tutti i campi, a partire da noi stessi e le nostre azioni individuali e quotidiane.
Ci appelliamo all’amministrazione provinciale – all’assessorato dell’ambiente e all’assessorato dell’agricoltura, caccia e pesca - di insistere sul rispetto della normativa vigente, tramite chiare indicazioni agli organizzatori e alle forze dell’ordine. Altrimenti rimane soltanto la strada delle denunce e degli esposti, aperta a tutti i cittadini.
Siamo convinti che esiste il carpista pacifico e amante dell’ambiente che si intuisce dalle parole sincere di Tristano Magnani, nelle sue interviste al RadioGiornale. Ma è altrettanto evidente che questa filosofia viene abbandonata nel carp-fishing professionale, dove contano gli affari, dove comandano i numeri – peso delle carpe (unità di misura per la “qualità” del lago), il loro numero, il numero dei partecipanti, i soldi incassati … - e non la cura e l’amore per l’ambiente.
Due ultime osservazioni. La prima a proposito delle esche:
È fuori ogni dubbio che nel WCC si usavano esche e pasture preparate con sfarinati di pesce e altre sostanze di origine animale (vedi un’intervista sul sito dello sponsor “Dynamite Baits”). “Tutte balle” quindi le affermazioni virtuose: “Noi, siamo convinti di fare del nostro meglio, nel rispetto dell’ambiente” - è il commento di un accompagnatore proveniente da Terni, a capo di una squadra carpista americana -. “Le boilies? E’ tutto mangime naturale, a base di mais, nocciole, e aromi fruttati. Che vuole che apporti di male al lago?” raccolte da Caterina Berardi.
Infine, a proposito della pasturazione massiccia e continua:
Non siamo riusciti ancora a chiarire completamente un fatto eventualmente collegato al WCC 2013: Un lettore ci aveva segnalato un esteso inquinamento (si parlava di fino a 300 m di lunghezza) della spiaggia di Bolsena, alla sinistra del porto (di fronte al "Bar del Porto"), alle ore 11 del 17 settembre 2013, documentato da alcune foto. I carabinieri arrivati sul posto poco dopo, hanno costatato che si trattava di pastura per il carp-fishing; analisi effettuate da loro avrebbero confermato quest’osservazione (ringraziamo il Comando di Bolsena per l’informazione). Si trattava di una pasturazione preventiva di solito effettuata all’incirca due settimane prima di una gara? Sarebbe comunque un inquinamento organico massiccio e illecito. Oppure si trattava, come sostengono altri, di un inquinamento fognario proveniente da scarichi abusivi nei fossi del Centro Storico?