mercoledì 5 dicembre 2012

Risposta all'ARPA



Sulla nostra pagina facebook, l’ARPA Lazio ha commentato l’articolo “Lacune nei controlli ARPA sul bacino lacustre più importante della Tuscia?” del Comitato Cittadino di Bolsena (http://osservatoriodellagodibolsena.blogspot.it/2012/10/lacune-nei-controlli-arpa-sul-bacino.html):
Trasmetteremo le interrogazioni al direttore del COBALB e i sindaci di San Lorenzo, Grotte di Castro e Montefiascone. Vi informeremo degli eventuali riscontri.

Inoltre, abbiamo ricevuto un commento dell’ARPA Lazio all’articolo “Lacune nei controlli Arpa sul bacino lacustre più importante della Tuscia?” del Comitato Cittadino di Bolsena (
http://osservatoriodellagodibolsena.blogspot.it/2012/10/lacune-nei-controlli-arpa-sul-bacino.html).
Arpa ha scritto: "Ringraziamo per la segnalazione, ma riportiamo quanto già detto dal Commissario Carrubba in merito alla questione: "Dire che i nostri monitoraggi sono privi di base scientifica ed inattendibili è un pò troppo. E' mettere in discussione la professionalità dei nostri lavoratori tutti. Ed affermare che ARPA fa troppe poche analisi di per sè non vuol dire nulla. Si fanno e si garantiscono, con sacrifici, quelle che per legge si debbono fare. Certo, si potrebbe fare di più, ma magari dovremmo avere le risorse per farlo. In ogni caso ARPA LAZIO fa quel che deve fare per proteggere ambiente e cittadini. Anche di Bolsena""
Tra poco pubblicheremo una risposta e un approfondimento.”

Trasmetteremo le interrogazioni al direttore del COBALB e i sindaci di San Lorenzo, Grotte di Castro e Montefiascone. Vi informeremo degli eventuali riscontri.

Inoltre, abbiamo ricevuto un commento dell’ARPA Lazio all’articolo “Lacune nei controlli Arpa sul bacino lacustre più importante della Tuscia?” del Comitato Cittadino di Bolsena (
http://osservatoriodellagodibolsena.blogspot.it/2012/10/lacune-nei-controlli-arpa-sul-bacino.html).
Arpa ha scritto: "Ringraziamo per la segnalazione, ma riportiamo quanto già detto dal Commissario Carrubba in merito alla questione: "Dire che i nostri monitoraggi sono privi di base scientifica ed inattendibili è un pò troppo. E' mettere in discussione la professionalità dei nostri lavoratori tutti. Ed affermare che ARPA fa troppe poche analisi di per sè non vuol dire nulla. Si fanno e si garantiscono, con sacrifici, quelle che per legge si debbono fare. Certo, si potrebbe fare di più, ma magari dovremmo avere le risorse per farlo. In ogni caso ARPA LAZIO fa quel che deve fare per proteggere ambiente e cittadini. Anche di Bolsena""
Tra poco pubblicheremo una risposta e un approfondimento.Trasmetteremo le interrogazioni al direttore del COBALB e i sindaci di San Lorenzo, Grotte di Castro e Montefiascone. Vi informeremo degli eventuali riscontri.

Inoltre, abbiamo ricevuto un commento dell’ARPA Lazio all’articolo “Lacune nei controlli Arpa sul bacino lacustre più importante della Tuscia?” del Comitato Cittadino di Bolsena (
http://osservatoriodellagodibolsena.blogspot.it/2012/10/lacune-nei-controlli-arpa-sul-bacino.html).
Arpa ha scritto: "Ringraziamo per la segnalazione, ma riportiamo quanto già detto dal Commissario Carrubba in merito alla questione: "Dire che i nostri monitoraggi sono privi di base scientifica ed inattendibili è un pò troppo. E' mettere in discussione la professionalità dei nostri lavoratori tutti. Ed affermare che ARPA fa troppe poche analisi di per sè non vuol dire nulla. Si fanno e si garantiscono, con sacrifici, quelle che per legge si debbono fare. Certo, si potrebbe fare di più, ma magari dovremmo avere le risorse per farlo. In ogni caso ARPA LAZIO fa quel che deve fare per proteggere ambiente e cittadini. Anche di Bolsena""
Tra poco pubblicheremo una risposta e un approfondimen
"Ringraziamo per la segnalazione, ma riportiamo quanto già detto dal Commissario Carrubba in merito alla questione: "Dire che i nostri monitoraggi sono privi di base scientifica ed inattendibili è un pò troppo. E' mettere in discussione la professionalità dei nostri lavoratori tutti. Ed affermare che ARPA fa troppe poche analisi di per sè non vuol dire nulla. Si fanno e si garantiscono, con sacrifici, quelle che per legge si debbono fare. Certo, si potrebbe fare di più, ma magari dovremmo avere le risorse per farlo. In ogni caso ARPA LAZIO fa quel che deve fare per proteggere ambiente e cittadini. Anche di Bolsena"

Non si tratta dunque di una risposta concreta e argomentata alle critiche espresse nell’articolo del Comitato Cittadino di Bolsena (per inciso condivise durante il convegno di Montefiascone (“Il Lago di Bolsena: un ecosistema a rischio?”) dal professor Nascetti, da Rosario Mosello, Direttore dell’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi di Pallanza e dal presidente dell’associazione “Lago di Bolsena”, Piero Bruni). Invece, il Commissario Carrubba difende globalmente l’operato dei lavoratori, che, in verità, non era messo in causa: da una lettura attenta dell’articolo è evidente che si critica il lavoro di chi redige e firma il rapporto annuale, e di chi imposta e organizza il lavoro dei tecnici dipendenti (tra l’altro, lo stesso Piero Bruni ha lodato, a Montefiascone, il lavoro dei tecnici dell’ARPA Viterbo).

 
 
Citiamo l’articolo del Comitato per quanto riguarda la determinazione del SEL:

Secondo la normativa applicata nel rapporto dell’ARPA, lo stato ecologico è determinato da 4 parametri quando manifestano i valori annuali più sfavorevoli, ossia: la trasparenza, la concentrazione dell’ossigeno, la concentrazione della clorofilla "a" e la concentrazione del fosforo. Le deduzioni dell’ARPA si basano su campioni presi in aprile e in luglio, lontano dalle condizioni di “massima stratificazione” (che si verificano in dicembre) prescritte dalla normativa per la determinazione delle concentrazioni “più sfavorevoli” dell’ossigeno e del fosforo.

La conseguenza di questo errore è, che il giudizio dell’ARPA sullo stato ecologico del Lago di Bolsena (“buono”)  è privo di base scientifica e, infatti, “inattendibile”.

È in causa il giudizio globale, che – visto che mancano i dati in condizioni di “massima stratificazione” – chiaramente non sarebbe dovuto essere fatto.

Citiamo, per quanto riguarda lo stato di qualità:

Le analisi dell’ARPA per la determinazione dello stato chimico del Lago evidenziano concentrazioni di atrazina e altri prodotti fitosanitari e biocidi molto variabili con la profondità e con il tempo, in genere largamente superiori ai limiti di legge, altre volte sotto le soglie di risoluzione delle misurazioni; variazioni senza evidente trend sistematico. Il rapporto, riferendosi a queste fluttuazioni inspiegabili, costata (giustamente) la necessità di ulteriori approfondimenti.

Malgrado questi fatti, il rapporto per l’anno 2011 definisce lo stato di qualità come “buono”, dove invece, con rigore scientifico, dovrebbe costatare che nessuna affermazione è possibile per mancanza di dati rilevanti.

Anche qui è in causa il giudizio globale che non sarebbe dovuto essere fatto - visto che mancano le necessarie informazioni sia sullo stato ecologico, sia sullo stato chimico del Lago (che insieme determinano lo stato di qualità).

Per quanto riguarda i giudizi sulla balneabilità, citiamo il Comitato Cittadino:

Infine, al riguardo dello stato igienico sanitario del Lago di Bolsena, vediamo che la balneabilità risulta, sempre secondo il rapporto in questione, quasi dappertutto “eccellente”: in chiara contradizione con il fatto che da ormai tre anni il collettore circumlacuale delle acque fognarie è disastrato, che nella stagione 2011 sono stati documentati numerosi riversamenti di liquami fognari nel lago, che da anni alcune stazioni di pompaggio del collettore erano prive di pompe e versavano liquami sistematicamente in fossi o direttamente nel Lago, che interi quartieri sulle sponde del Lago sono privi di sistemi di raccolta e smaltimento di acque fognarie (p. e. Sant’Antonio a Bolsena), e che la Regione, allertata dalla raccolta firme “Salvalago”, si è resa conto della gravità della situazione e ha stanziato quasi 4 milioni di Euro per il risanamento del sistema fognario.

Com’è possibile definire eccellente la balneabilità di una spiaggia come quella di Capodimonte dove all’inizio di settembre 2011 si sono riversate, per cinque giorni, tutte le acque fognarie del Comune? La spiegazione sta nel fatto che l’ARPA fa troppo poche analisi dell’inquinamento sanitario, nel tempo e nei luoghi, per tutelare a dovere i cittadini.

Diamo ragione al Commissario quando dice che “affermare che ARPA fa troppe poche analisi di per sè non vuol dire nulla”. Se approfondiamo la questione (nell’articolo del Comitato Cittadino, per ragioni di spazio, manca l’argomentazione dettagliata), diventa chiaro di quali lacune e omissioni parla il Comitato:

1) Secondo la normativa vigente (ai sensi della Direttiva 2006/7/CE e disposizioni successive), a causa dei ripetuti riversamenti di acque fognarie, le spiagge del Lago di Bolsena sono da definire come “soggette a inquinamento di breve durata”. In questo caso, sempre secondo la normativa, per giustificare il giudizio “eccellente”, sarebbe obbligatorio che “siano adottate misure di gestione adeguate. .. per prevenire l'esposizione dei bagnanti”. e “ ... per prevenire, ridurre o eliminare le cause di inquinamento ...”.

Visto l’assenza di queste misure di gestione, l’agenzia non avrebbe dovuto esprimere il suo giudizio di eccellenza e sarebbe stata tenuta, invece di fare un solo prelievo il mese, a monitorare e sorvegliare strettamente l’inquinamento sanitario.

2) Se prendiamo l’esempio di Capodimonte, un lungo tratto della spiaggia è privo di sorveglianza igienica sanitaria, là dove la normativa prevede di ridurre la distanza tra i punti di campionamento “opportunamente” nelle zone ad alta densità di balneazione.

Nell’anno 2012, a quanto risulta dalle analisi pubblicate sul sito dell’ARPA, la zona senza sorveglianza è stata estesa ancora di più – più di 2 km di spiaggia, il tratto più frequentato di tutto il Lago, con migliaia di bagnanti, senza sorveglianza sanitaria (in violazione delle disposizioni del D.lgs. 116/08 art. 9: “... Il punto di monitoraggio è fissato ... dove si prevede il maggior afflusso di bagnanti ed il rischio più elevato di inquinamento ...”)! E non si tratta di mancanza di risorse, perché sono sorvegliati molti altri punti molto meno critici.

3) Infine, l’ARPA prende campioni, una volta il mese, all’imbocco di alcuni fossi – ciò che sembrerebbe ragionevole, perché i fossi possono portare sostanze inquinanti nel Lago. Però, non procede al campionamento quando ci sarebbe il “rischio” di costatare un inquinamento, cioè dopo la pioggia quando i fossi asciutti d’estate portano acqua e sostanze inquinanti – le modalità di prelievo specificano esplicitamente che “i prelievi non dovranno essere effettuati durante e nei due giorni successivi all’ultima precipitazione atmosferica di rilievo ed all’ultima burrasca.” E la protezione dei bagnanti?
 
Anche qui è criticato il giudizio comprensivo sulla balneabilità e l'impostazione del lavoro (la scelta dei punti e della frequenza dei controlli). Secondo noi, le critiche sono giustificate.

Riassumendo, ci sembra che le critiche espresse dal Comitato Cittadino di Bolsena sono giustificate in tutti i punti. Purtroppo, è assente ogni dialogo aperto e diretto tra l’ARPA e i cittadini e gli scienziati, ogni scambio di opinione – di per se una lacuna del lavoro scientifico dell’ARPA: ci permetterebbe di conoscere eventuali punti di vista divergenti dell’ARPA, discuterli e anche riconoscere meglio errori nostri. Ricordiamo che, secondo le parole del Direttore dell’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi del CNR di Pallanza, Rosario Mosello, il suo istituto (uno dei più rinomati in Italia) intrattiene uno scambio continuo d’informazioni con altri istituti e con le università – un esempio per tutti.